Il libro di don Ubaldo Ponzianelli pubblicato nel 1958
PROEMIO
"Nelle ricerche per la ricostruzione della storia di Velano per quante lunghe ed accurate indagini abbia fatto presso il locale archivio comunale ed altrove, nessun documento l' autore ha potuto rinvenire anteriore al 1262, che indicasse esattamente l' epoca in cui ebbe principio il paese. Ma l' accenno a Vejano ( allora Viano) con quella data, e lo statuto Santa Croce fatto nel 1571, che cita un vecchio statuto anteriore, ci autorizzano ad ammettere che l' origine del paese possa aggirarsi intorno al mille dell' Era Volgare. Nella presente narrazione storica è stata data una parte importante alla questione terriera, ed alle contese tra i vari feudatari e fra í signori ad essi succeduti e il Comune, per í diritti civici nelle varie tenute componenti il feudo. E non poteva essere altrimenti, dato il carattere di questo popolo, che fù ed è tutt'ora prevalentemente dedito all' agricoltura ed alla pastorizia."
Sac. UBALDO PONZIANELLI - Parroco
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Raccolta di testimonianze sui 3 prodotti tipici Vejanesi
Riconosciuti PAT (prodotto agroalimentate tradizionale) della Regione Lazio
Pizza a Fiamma, Cieciarello e Maccaroni con le Noci
Visualizza QUI la gazzetta ufficiale aggiornata
Raccolta di documenti del Borbandamento del 5 Giugno del 1944
5 giugno 1944, ore 11.00
Pochi minuti e tutto cambia. L’assurdità della guerra si concretizza e distrugge vie, palazzi, chiese. Distrugge negli animi anche la speranza. Tutto in pochi minuti, ma infiniti nel ricordo, nella memoria, che li afferra e li fissa per sempre.
Vejano, giugno 1944
Nella primavera del 1944, la cittadina di Vejano si trovò a vivere una tragedia immane. Catapultata, suo malgrado, negli orrori della Seconda Guerra Mondiale, la popolazione conobbe i catastrofici effetti di un bombardamento alleato mirato alla distruzione di un imponente arsenale bellico installato dal Genio Pontieri dell'esercito tedesco
Il 5 giugno 1944, alle ore 11, una formazione di diciotto aerei americani si portò sul cielo di Vejano, rovesciandovi un carico di oltre un centinaio di bombe. Un boato assordante sconvolse la vita del paese e, in un istante, una gran parte dell'abitato si trasformò in un cumulo di detriti. Una nuvola di polvere avvolse i resti delle case e le macerie.
Silenzio, paura, dolore. E poi le grida, la disperazione, la morte che giunse improvvisa fra i civili e i militari. Furono colpite numerose vie e piazze e la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita qualche anno prima con enormi sacrifici e con devozione, fu rasa al suolo. Del simbolo più profondo della fede in Dio e dell'amore tra gli uomini non restò che il solo campanile.